Servizio di trasporto alle terapie malati oncologici: scopri come funziona e quando richiederlo!
Molto spesso i pazienti affetti da malattie potenzialmente letali, quali i tumori, e che vengono sottoposti a cicli di chemioterapia o radioterapia, riscontrano diverse difficoltà nel raggiungere il centro oncologico presso il quale sono in cura.
E’ necessario in questi casi che un parente o un familiare accompagni il paziente, e questo alla lunga potrebbe diventare un problema, in quanto poco conciliabile con uno stile di vita normale (basti pensare ai semplici impegni familiari o al lavoro).
Per questo motivo nasce l’esigenza di un servizio di trasporto alle terapie malati oncologici: una ditta esperta mette a disposizione del paziente automezzi appositamente dedicati all’accompagnamento presso le strutture ospedaliere, sia per l’esecuzione di esami diagnostici, visite mediche e controlli di varia natura, sia per ricevere le terapie chemioterapiche o radioterapiche.
Chiaramente nel pieno del rispetto di tutte le norme di sicurezza, il paziente viene direttamente prelevato dal proprio domicilio, per essere poi scortato presso la struttura sanitaria; una volta espletato il trattamento, il servizio di trasporto alle terapie malati oncologici si propone di riaccompagnare il paziente direttamente a casa.
In questo modo sarà più facile per familiari e parenti proseguire con la loro routine quotidiana senza troppi sconvolgimenti, dal momento che una equipe esperta e altamente qualificata si occuperà integralmente del trasporto alle terapie malati oncologici dei vostri cari!
Trasporto alle terapie malati oncologici: chi ha diritto al servizio?
Il servizio di trasporto alle terapie malati oncologici è un intervento a sostegno di pazienti (e familiari dei pazienti) bisognosi di ricevere cure chemio o radio terapiche costanti.
Generalmente il paziente oncologico ha diritto al trasporto a carico del Servizio Sanitario Nazionale, soprattutto quando si tratta di cure presso strutture sanitarie pubbliche o centri convenzionati.
Tuttavia ciascuna Regione può applicare il regolamento secondo criteri stabiliti a livello singolo.
In linea generale, rientrano nei casi di trasporto alle terapie malati oncologici gratuito (quindi a totale carico del SSN):
- Soggetto barellato: ovvero i pazienti che, a causa della condizione clinica o della patologia dai quali sono affetti, rischiano un aggravamento del loro stato di salute durante il trasporto. Normalmente in questi casi andrebbe garantito il trasporto in posizione supina, quindi con veicolo idoneo (come un’ambulanza ad esempio).
- Soggetto non deambulante: quindi coloro che sono portatori di inabilità (sia temporanea che permanente), costretti a muoversi in carrozzina ortopedica obbligata e che necessitano di un trasporto protetto tramite automezzo debitamente attrezzato (in primis con pedana mobile per facilitarne la salita e discesa dal veicolo).
Restano invece esclusi dal servizio di trasporto alle terapie malati oncologici:
- pazienti autosufficienti
- pazienti non assistiti dal SSN
- pazienti con disagio di natura sociale, economica o familiare
In questi casi il trasporto alle terapie malati oncologici per ricevere prestazioni di chemio o radio terapia, è a totale carico del paziente.
Ovviamente, per poter usufruire del servizio di trasporto alle terapie malati oncologici, la richiesta deve essere redatta esclusivamente dal medico specialista oncologo o radioterapista che ha in cura il paziente.
Non è quindi facile ottenere tale agevolazione: per questo il nostro consiglio è di rivolgersi ad una ditta professionista nel trasporto alle terapie malati oncologici, che possa offrire un servizio efficace, rapido e sicuro a prezzi vantaggiosi!
Trasporto alle terapie malati oncologici: di che patologia si tratta?
Prima di parlare del trasporto alle terapie malati oncologici, è bene soffermarci sull’aspetto che riguarda prettamente la patologia interessata.
Per neoplasia si intende la formazione di un nuovo tessuto che sostituisce il precedente e che cresce in modo diverso da quello fisiologico.
Il termine viene utilizzato anche con il sinonimo di tumore, il quale può avere natura benigna o maligna.
In questo caso le cellule di un determinato tessuto iniziano a proliferare in maniera incontrollata e non sono più in grado di rispondere ai vari meccanismi di controllo, né a livello locale né tantomeno generale.
Le alterazioni della sequenza del DNA, quando non debitamente riparate in modo repentino, causano inevitabilmente una mutazione.
La cellula si trasforma quindi in tessuto canceroso, e questo processo può durare anche diversi anni, tempo durante il quale il tumore diviene rilevabile dal punto di vista clinico e strumentale.
Il tessuto che si va a formare in questi casi può assumere natura maligna, e infiltrarsi quindi nei tessuti circostanti, creando delle vere e proprie metastasi (ovvero la localizzazione in altri organi dell’apparato umano).
Si tratta spesso di una diagnosi tardiva, in quanto la comparsa dei sintomi (nelle prime fasi latenti) non è immediata.
Trasporto alle terapie malati oncologici, quali sono i trattamenti per la neoplasia?
Concentriamoci adesso sulla sfera che riguarda i trattamenti medici per neoplasia, la scelta del quale dipende da vari fattori, come ad esempio dalla posizione e dalla tipologia di tumore, oltre che dallo stato di salute del paziente e dalle sue aspettative di vita.
Esistono molte opzioni disponibili circa il trattamento di neoplasie, sia di natura benigna che maligna.
Tra queste troviamo:
- La chirurgia: è il metodo principale per trattare la neoplasia, soprattutto se benigna. In questo caso i medici tentano, attraverso un intervento chirurgico, di asportare l’intera massa tumorale e tutti i linfonodi presenti a livello locale. Questa terapia fornisce spesso un buon risultato di riuscita.
- La chemioterapia: si tratta di un trattamento particolarmente indicato per neoplasie della mammella, del pancreas, dei testicoli, dei polmoni, dell’ovaio e del colon retto. La sua efficacia però è spesso in contrasto con gli effetti negativi che subiscono gli altri tessuti corporei durante la terapia.
- La radioterapia: questo tipo di cura prevede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, alle quali le cellule neoplastiche risultano essere molto sensibili. Spesso la radioterapia è una soluzione combinata alla chirurgia, e può essere applicata sia mediante fonti interne (il caso della brachiterapia) che esterne, come per l’utilizzo di acceleratori lineari.
- Le cure palliative: si tratta di interventi di tipo terapeutico e assistenziale che servono ad accompagnare il paziente durante il naturale processo della morte. In particolare parliamo di sollievo dal dolore della malattia, di sostegno psicologico al paziente, di assistenza alla famiglia durante gli ultimi mesi di vita del malato e così via.
In tutti i casi, gli interventi vengono ripetuti in cicli di durata più o meno variabile, a seconda delle condizioni cliniche del paziente.
Per questo è importante provvedere anche al trasporto alle terapie malati oncologici, in modo tale da assicurare al paziente la più totale serenità nel periodo in cui deve recarsi costantemente in ospedale per ricevere le cure chemioterapiche o radioterapiche, nonché per i controlli post operatori in seguito a intervento chirurgico per neoplasia.
In cosa consiste il trasporto alle terapie malati oncologici?
Il trasporto alle terapie malati oncologici è un argomento molto delicato e complesso, che in genere viene regolamentato da accordi sanciti a livello nazionale e regionale.
Ma prima di comprendere meglio come funziona il trasporto alle terapie malati oncologici, occorre operare una distinzione tra trasporti primari e secondari.
I trasporti primari sono tutte le attività di soccorso che hanno carattere di emergenza o urgenza.
In generale vengono gestiti dalla Centrale Operativa del 118, e rientrano in questi casi i trasporti da una struttura ospedaliera all’altra oppure quelli connessi al trapianto di organi.
Il trasporto di emergenza solitamente è a carico del Servizio Sanitario Nazionale (o Regionale) in quanto rientra nelle prestazioni sanitarie di natura emergenziale e il cittadino, quindi, non è tenuto al pagamento del servizio.
I trasporti secondari, invece, sono quelli che non hanno carattere di urgenza, come ad esempio il trasporto da e verso una struttura sanitaria al proprio domicilio, e viceversa.
In questa tipologia rientrano:
- pazienti oltre i 65 anni non deambulanti (condizione sia permanente che temporanea)
- soggetti con invalidità superiore al 67% e non autosufficienti
- persone affette da patologie neurologiche
- soggetti portatori di malattia cronica o rara
- pazienti affetti da neoplasia e che necessitano di cure chemio o radioterapiche
Il trasporto alle terapie malati oncologici rientra nella categoria di trasporti secondari. Anche in questo caso è lo Stato a farsi carico delle spese relative al servizio, salvo richiesta effettuata dal medico di base, debitamente approvata dalla ASL di competenza.
Nonostante il carattere delicato e la possibilità di un intervento gratuito per il singolo cittadino, ottenere un trasporto alle terapie malati oncologici in convenzione con il SSN non è sempre semplicissimo.
Innanzitutto l‘iter burocratico potrebbe richiedere diverso tempo, senza parlare del fatto che non sempre viene riconosciuta la gratuità del servizio.
Nel caso di pazienti affetti da neoplasia è più che mai importante agire in maniera celere e repentina: scegli di affidarti ad una ditta esperta e pianifica il tuo trasporto alle terapie malati oncologici in tutta tranquillità e sicurezza!
In quali casi occorre pagare il trasporto alle terapie malati oncologici?
L’ambulanza per il trasporto alle terapie malati oncologici è generalmente a carico del SSN solo quando il paziente ha evidenti disagi nella deambulazione.
Quando il caso specifico non rientra nelle categorie che hanno diritto alla gratuità del servizio, allora sarà il cittadino stesso a dover provvedere al pagamento del trasporto alle terapie malati oncologici.
Anche solo per una questione di praticità, la scelta più conveniente in questi casi è quella di rivolgersi ad un professionista nel settore trasporto alle terapie malati oncologici.
Il paziente affetto da neoplasia potrà quindi richiedere l’intervento per:
- visite di riconoscimento di Invalidità Civile nei casi di accertamenti INAIL
- accertamenti medico-legali
- visite specialistiche che non hanno carattere diagnostico/terapeutico
- trasporti da e verso il proprio domicilio non in continuità con l’assistenza sanitaria necessaria
- Ricoveri, visite e prestazioni diagnostiche in strutture non accreditate dal SSN
- visite e terapie fuori dalla regione di residenza, se non autorizzate dal medico specialista
I punti di forza di un servizio di trasporto alle terapie malati oncologici professionale
Richiedere un trasporto alle terapie oncologiche ad un professionista del settore implica una serie di vantaggi, non solo in termini di efficienza.
Vediamo insieme quali sono i punti di forza di un servizio professionale di trasporto alle terapie malati oncologici:
- Rapidità: una ditta specializzata nel trasporto alle terapie malati oncologici garantisce una disponibilità immediata e continua, con interventi programmati 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
- Sicurezza: tutti gli automezzi a disposizione dispongono di attrezzature all’avanguardia, per far si che il trasporto alle terapie malati oncologici avvenga nella più totale sicurezza per il paziente e per gli operatori coinvolti nell’intervento. Inoltre viene garantito il massimo rispetto degli standard previsti dalla legge.
- Organizzazione: il trasporto alle terapie malati oncologici si prefigge l’obiettivo di alleviare (sebbene in misura minima) i disagi del paziente legati alla malattia. Il servizio viene quindi pianificato nei minimi dettagli, compreso per ciò che riguarda l’aspetto prettamente burocratico e il disbrigo delle pratiche amministrative.
- Qualità: lo staff di una ditta di trasporto alle terapie malati oncologici è altamente qualificato e professionale, così da essere perfettamente in grado di far fronte a tutte le esigenze del paziente durante il viaggio.
- Partenariato: la ditta professionale di trasporto alle terapie malati oncologici stipula costantemente dei protocolli di intesa con il Comune, la Provincia, la Asl e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria del territorio. In questo modo si assicura la completa autonomia nell’utilizzo delle aree di parcheggio delle strutture sanitarie coinvolte, in modo tale da agevolare l’ingresso del paziente bisognoso di trattamenti chemio o radio terapici.
Quanto costa un trasporto alle terapie malati oncologici professionale?
Veniamo adesso al punto cruciale della questione: quanto costa un intervento di trasporto alle terapie malati oncologici?
Innanzitutto abbiamo visto quali sono i casi in cui il servizio di trasporto alle terapie malati oncologici viene garantito in forma gratuita.
Ma cosa fare quando, per un motivo o per un altro, non si rientra nella categoria avente diritto alla prestazione gratuita?
Oltre a poter usufruire del servizio di trasporto alle terapie malati oncologici a carico del SSN, il paziente affetto da neoplasia ha diritto anche ad un’indennità di accompagnamento.
Tuttavia, per poter ottenere tale indennità, il requisito minimo è quello di essere in corso di trattamenti chemioterapici o radioterapici.
La Cassazione ha infatti stabilito che le persone sottoposte a chemio o radio terapia hanno diritto all’indennità di accompagnamento (Legge n. 18 del 11 febbraio 1980) solo se non sono in grado di deambulare in maniera autonoma o non sono autosufficienti nel compiere azioni di vita quotidiana.
Si tratta quindi di soggetti che necessitano di assistenza continua, e per le quali lo Stato mette a disposizione dei fondi economici di supporto.
Con la sentenza del 27.5.2004 n.10212, la Corte Suprema ha inoltre stabilito che al malato sottoposto a chemioterapia spetta tale indennità per l’intera durata delle cure.
L‘indennità di accompagnamento ammonta ad oggi ad euro 522,10 per un totale di dodici mensilità.
La domanda, che viene effettuata allegando il certificato medico, viene poi sottoposta ad approvazione da parte della Commissione Medica che valuterà in particolare tre parametri:
- la natura della patologia
- il decorso della malattia
- le eventuali ricadute negative sulla vita del paziente
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